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al testo proposto da Francesco Rossi
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Sonetto
8 Parlano certi uccelli, presi dal Poeta nel paese di Laura e da lui mandati in dono a un amico. Ai piè de’ colli ove la bellezza vesta prese delle terrene membra pria la Donna, che colui ch’a te n’envia spesso dal sonno lacrimando desta, 4 libere in pace passavam per questa vita mortal, ch’ogni animal desia, senza sospetto di trovar fra via cosa ch’al nostr’andar fosse molesta. 8 Ma del misero stato ove noi semo condotte da la vita altra serena, un sol conforto, e de la morte, avemo, 11 che vendetta è di lui, ch’a ciò ne mena: lo qual in forza altrui presso a l’estremo, riman legato con maggior catena. 14 ..................................... Che colui a te ecc…..: Se mettiamo in ordine parafrasiamo così: La Donna fa destare dal sonno piangendo colui che ci manda a te. Ossia il Petrarca. E de la morte, avemo ecc…: Parlano gli uccelli: Un sol conforto abbiamo del nostro misero stato e della morte che ci è prossima; e questo conforto è la vendetta che il destino fa sopra colui che è causa della nostra disgrazia: egli è infatti come noi prigioniero d’altri, cioè dell’amore di Laura, ed è legato con catene più dure delle nostre. Preso all'estremo: Vicino alla morte. |
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